Presidiare lo sviluppo del business della moda strizzando l´occhio all´arte e alla creatività. Questa, in sintesi, la filosofia di Mango, gruppo spagnolo secondo a Zara in quanto a numeri, in grado di produrre circa trentamila capi all´ora e con un fatturato dichiarato di 942 milioni di euro nel 2006. «La nostra idea è di fare della moda quello che Ford ha fatto con il modello T dell´automobile. La rivoluzione, noi, la facciamo con l´ago ed il filo», spiega il fondatore Isak Halfon. In realtà per quanto riguarda la manualità, Mango la pensa così: «Più che alla manifattura siamo interessati all´immagine, e devo confessare che stiamo sfruttando il nostro potenziale soltanto al 15%», continua Halfon.
Ma la vera linfa creativa di Mango è il design. Non a caso il brand è nato a Barcellona, città di Gaudì, da sempre all´avanguardia nel design internazionale. A Barcellona il marchio presenta da almeno due stagioni le sue collezioni in location di grande rilievo artistico e culturale, come la cattedrale e il Museo d´arte contemporanea (Macba). Per non parlare poi del quartier generale, l´Hangar, situato alle porte della città iberica e così denominato perché è un edificio di architettura industriale.
70.000 metri quadrati a perdita d´occhio di opere d´arte e installazioni che sgusciano da ogni angolo. Una vera e propria cittadella che ospita l´intero team creativo dell´azienda, quasi 50 persone. Certe sculture, come quelle realizzate da Plensa, direttore di scena della compagnia di danza “Fura dels Baus” servono proprio ad alimentare la vena artistica e creativa dei designer che lavorano in quest´oasi felice e che provengono da tutte le parti del mondo, come tengono a precisare in azienda.
Estratto da Affari & Finanza del 25/06/07 a cura di Pambianconews