Prova del nove superata per Burani Designer Holding (Bdh), la società della famiglia Burani che ieri, nel giorno del debutto sull'Aim di Londra, ha chiuso a 7,84 euro, in rialzo del 5,73% rispetto al prezzo di Ipo fissato a 7,44 euro. Nell'esordio della quotazione sono state scambiate quasi 2,5 milioni di azioni, che corrispondono a quasi il 4% del capitale.
«La decisione di quotarci a Londra ha detto l'AD Giovanni Burani (nella foto), deriva da una richiesta di alcuni investitori industriali. Oltre a essere la principale capitale finanziaria, il mercato inglese è fortemente interessato al made in Italy, soprattutto al settore del lusso».
Lo sbarco sull'Aim potrebbe essere solo il primo passo di un progetto più ampio. «Abbiamo tutti i requisiti, governance inclusa, per passare sul London Stock Exchange», ha aggiunto Burani. Se si analizzano sia l'azionariato post-Ipo sia i progetti di crescita di Bdh, il prossimo scalino potrebbe essere la doppia quotazione, magari nell'area del Golfo Persico, sul listino di Dubai.
Con l'ingresso in Borsa, il controllo della famiglia Burani su Bdh (holding che controlla il 52,8% di Mariella Burani Fashion Group) è sceso dal 77 al 60% circa. Al secondo posto, con una quota superiore al 5%, si sarebbe collocato il colosso M1 Group, società del Middle Est che fa capo alla famiglia Mikati, seguito da Tawhid Abdullah, l'AD di Damas Jeweller, che avrebbe rilevato una quota del 3%.
Si tratta di soci strategici soprattutto per lo sviluppo di Mbfg. I due partner potrebbero infatti decidere di entrare anche nel capitale della maison del lusso di Cavriago (Re). Peraltro, Damas Jeweller è già partner di Mbfg per lo sviluppo di Gioielli d'Italia, mentre M1 Group avrebbe in programma lo sviluppo di una catena retail in Cina e India nel settore gioielleria e pelletteria che permetterebbe a Mbfg di incrementare in modo significativo i ricavi nell'area dell'Estremo Oriente.
«Continueremo la nostra espansione sia organica sia attraverso acquisizioni, con l'obiettivo di diventare il più importante fornitore al mondo di prodotti e di servizi dell'italian lifestyle», ha commentato Burani. I circa 100 milioni di proventi derivanti dall'aumento di capitale a servizio dell'Ipo serviranno per rafforzarsi nei settori cosmesi e design, e per entrare in comparti come wellness&spa, nautica, gastronomia e vini di qualità.
Estratto da Finanza & Mercati del 16/06/07 a cura di Pambianconews