Tra tante società che cercano di proteggersi: dalle Opa con le “pillole avvelenate” o di blindare il controllo con le scatole cinesi, ce ne sono altre che, al riparo dall'obbligo di Opa, stanno pensando di prevederne le condizioni per “contratto”.
La questione può sembrare bizzarra, ma è diventata d'attualità in Italia in vista del prossimo lancio del Mac (Mercato alternativo del capitale), il mercato perle piccole o piccolissime imprese che dovrebbe vedere la luce in settembre. Il Mac in realtà non è un mercato regolamentato, bensì un sistema di scambi organizzato e come tale sfugge dagli obblighi che la legge pone a carico di ipotetici scalatori quando superano la soglia del 30% nel capitale di una società.
La cosa non fa ovviamente piacere agli investitori istituzionali, gli unici che avranno accesso al Mac (il retail, per scelta prudenziale, non sarà ammesso), perché nel caso del passaggio di proprietà di un'azienda non ne beneficerebbero. Ma non fa piacere nemmeno a molte delle società che stanno meditando di “quotarsi” sul circuito. Perché, va bene i fondamentali, ma poi alla fine l'appeal speculativo è il sale del mercato, e il lievito del prezzo delle azioni: quando manca, si sente.
Così Salvatore Bragantini, presidente di Pro Mac (società di promozione del Mercato alternativo del capitale), si è attivato per cercare di risolvere il problema. Scava, scava, ha scoperto l'Opa “endosocietaria”. Così l'hanno battezzata gli esperti di diritto societario, che stanno cercando di capire se 1'Opa fai-da-te possa sostituirsi alla legge ed essere altrettanto efficace. Prove empiriche ancora non ce ne sono.
Funzionerà il failda-te? In Svizzera è da provare. Quanto a Mac, probabilmente si seguirà la strada di studiare una clausola standard, a prova d'azzeccagarbugli, che chi vorrà potrà inserire a piacimento nello statuto. E a quel punto, legge o non legge, quell'Opa s'avrà da fare. 0 almeno, si spera.
Il Mac è un listino per le piccole e medie imprese. In realtà non si tratta di una Borsa “ufficiale”, ma di un sistema di scambi organizzati (Sso) promosso da un gruppo di banche e istituzioni che sarà gestito da Borsa italiana. Lo scopo è di consentire l'accesso al mercato dei capitali alle imprese di piccole o piccolissime dimensioni, riducendo all'osso costi e procedure. Le caratteristiche necessarie per quotarsi al Mac sono: essere una Spa, garantire la trasferibilità delle azioni, avere un bilancio certificato, onorabilità dei consiglieri. Ma niente prospetto. Il Mac avvierà le contrattazioni il 17 settembre.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 17/06/07 a cura di Pambianconews