Al momento della quotazione Bulgari aveva un giro d'affari che era un quarto del suo competitor di riferimento, Cartier. Oggi, superata dodici anni dopo la soglia del miliardo di euro, è arrivato quasi alla metà. Ma l'attenzione alla «taglia» non si è allentata. «Siamo molto concentrati sulla crescita, dice l'amministratore delegato, Francesco Trapani (nella foto), abbiamo piani dettagliati e aggressivi in ogni nostra categoria merceologica e nel retail. Abbiamo una grande ambizione sotto il profilo quantitativo ma soprattutto sotto quello qualitativo».
È pensabile un raddoppio del fatturato in cinque anni? «Abbiamo sempre detto di voler crescere del 10% annuo, risponde Trapani. Se ci riusciremo, vorrà dire arrivare quasi al raddoppio dell'attuale giro d'affari in sei-sette anni. In cinque anni non è realistico, anche se la speranza è sempre l'ultima a morire».
È in direzione di questa crescita che vanno non solo gli investimenti come quelli nella distribuzione e nell'allargamento della gamma merceologica (recente la presentazione della linea di cosmetici), ma anche la composizione del nuovo consiglio di amministrazione che ha visto poche settimane fa l'uscita di tre legali e l'ingresso di tre professionisti come Claudio Costamagna (ex Goldman Sachs), Claudio Sposito (Clessidra) e Vito Varvaro ( Procter & Gamble). «Abbiamo voluto rafforzare il nostro cda per renderlo più aderente a un business globale in crescita», spiega Trapani.
Bulgari ha già detto di avere in mente non solo un rafforzamento delle dimensioni per via interna, ma anche attraverso acquisizioni. «Ciò che vogliamo, spiega l'amministratore delegato, è fare bene il mestiere di imprenditore del settore del lusso. Per questo, la nostra prima priorità è la marca Bulgari per la quale ci sono ancora tantissimi spazi di lavoro. In secondo luogo, intendiamo sviluppare i marchi che abbiamo nell'orologeria, soprattutto Gerald Genta sul quale stiamo investendo in maniera più aggressiva: abbiamo aperto un negozio a Parigi pochi giorni fa, ne apriremo un altro a Ginevra dopo l'estate e probabilmente un terzo a Shanghai. Poi, ci sono le acquisizioni.
Estratto da CorrierEconomia del 11/06/07 a cura di Pambianconews