Chi conosce bene Roberto Cavalli sostiene che lo stilista fiorentino è soddisfatto e sereno. Ha fatto il pieno di ordini dopo le sfilate milanesi di maggio. Tanto che per l'esercizio in corso è sicuro che la sua azienda batterà i target fissati dal budget di inizio anno: 250 milioni di ricavi a fronte di un mol di 120 milioni.
Una redditività da fare invidia alla rivale Dolce & Gabbana. Ma la tranquillità non viene solo dai numeri eccellenti. Cavalli, 67 anni il prossimo novembre, avrebbe infine preso la decisione da tempo al vaglio della sua famiglia.
La decisione maturata in questi mesi è di passare la mano. Con l'obiettivo di gettare le basi per la successione della sua azienda e imprimere una nuova organizzazione (anche manageriale) a un business cresciuto a ritmi vertiginosi. La seconda vita del brand verrebbe affidata a un investitore, meglio se finanziario. L'identikit è quello di un fondo di private equity internazionale che fornisca mezzi adeguati per far crescere il network di boutique all'estero e il redditizio business degli accessori.
La schiera di contendenti pronti a posizionarsi per la conquista di uno dei pezzi di maggior pregio del fashion italiano è già affollatissima. Da Bc partners a Pai, fino a Cvc, Cinven e Bridgepoint, i fondi di private equity sono già in campo per allestire un buyout miliardario. Già, perché ai valori emersi nelle più recenti transazioni nel settore luxury, il Cavalli style vale almeno 10-12 volte il mol (120 milioni attesi quest'anno) e cioè circa 1,2-1,4 miliardi.
Estratto da Il Mondo del 8/06/07 a cura di Pambianconews