Nel 1935 un gruppo di amici appassionati di alpinismo decide di scalare la punta Rasica. L'impresa si trasforma in tragedia: muoiono in sei, tra le cause la mancanza di calzature adeguate per affrontare superfici miste, il freddo estremo il ghiaccio, la grande quantità di neve. La tragedia sconvolge la vita di uno dei sopravvissuti, Vitale Bramani, che da quel momento inizia a perseguire un unico obiettivo: sviluppare una suola in grado di esercitare un'eccellente trazione sulle superfici miste, una suola che, se fosse esistita, avrebbe salvato la vita ai suoi amici.
Nel 1937 Bramani realizza il suo progetto utilizzando la tecnologica «Vulcanized rubber technology» sviluppando il design definito a «carrarmato». Bramani brevetta il suo progetto e lancia la prima suola Vibram avvalendosi della collaborazione di Pirelli. Nasce così una delle realtà più prestigiose e rinomate della piccola e media impresa italiana, il cui presidente ora è Marco Bramani.
Quest'anno l'azienda, ancora italiana al 100%, festeggia i 70 anni di attività ed esibisce numeri di prima grandezza: 100 milioni di fatturato, 550 dipendenti, 35 milioni il numero di suole prodotte, 90% la quantità di prodotto esportato nel mondo, 120 i mercati verso cui esporta Vibram.
Le suole con il bollino giallo hanno praticamente invaso il mondo. «Spesso in azienda, sorride Adriano Zuccala, direttore generale di Vibram, scherzando diciamo che i nostri lavoratori hanno anche il sangue giallo».
Ad oggi il 95% degli eserciti professionistici al mondo utilizza queste suole. «Ma il nostro fiore all'occhiello, conclude Zuccala, resta la ricerca: quella di design e quella tecnologica».
Estratto da CorrierEconomia del 28/04/07 a cura di Pambianconews