Per il Salone del Mobile di Milano ci vuole un giorno in più. Spiega Rosario Messina (nella foto), presidente del Cosmit (l'ente che organizza la manifestazione milanese): «Faremo subito una riflessione su questo tema. La nostra idea è iniziare lunedì e chiudere domenica, con la giornata aperta al pubblico (le date già previste per l'anno venturo sono dal 16 al 21 aprile). Questo consentirebbe di ricevere meglio i visitatori, quest'anno costretti ad arrivare anche fino a Parma per trovare una stanza in albergo. Con cinque notti non ce la facciamo a ospitare tutti. Una in più, invece, permetterebbe una maggior rotazione negli alberghi, e quindi la possibilità di trovare posto per 50-60mila visitatori in più».
Messina è convinto che dopo l'afflusso record di quest'anno il pubblico aumenterà ancora, perché, dice, «ormai stanno esplodendo nuovi continenti come Cina e India. Trent'anni fa il Salone durava otto giorni, poi siamo scesi a sette e quindi a sei: fino a poco tempo fa erano sufficienti, ora non bastano più».
Ma anche lo spazio non basta più. In lista d'attesa ci sono 40mila metri quadrati: «Nei prossimi mesi verificheremo con Fiera Milano la possibilità di avere già l'anno prossimo una struttura precaria che metta a disposizione altri 20mila metri quadri, spiega il presidente del Cosmit. Anche perché avremo Eurocucina,che occupa molto spazio: l'anno scorso abbiamo dovuto costruire noi due strutture precarie per 6mila metri circa».
Ora, chiusa la kermesse milanese, il Cosmit è già pronto a fare le valige: prossima destinazione New York, a maggio, in occasione dell'Icff; International contemporary furniture fair presso il Javits Convention Center. Settanta aziende italiane, 4.500 metri quadrati: «Qui siamo ancora agli inizi, sostiene Messina, negli Stati Uniti la distribuzione è limitata. Diversa la situazione in Russia: a ottobre saremo a Mosca con 500 aziende e 28mila metri quadrati. Poi abbiamo cominciato a valutare l'ipotesi di andare anche in Giappone (dove abbiamo già avuto degli incontri), in Cina e in India, non prima di 5-6 anni però. La missione del Salone, aggiunge, è quella di non aspettare gli altri ma arrivare man mano che si aprono nuovi mercati».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 24/04/07 a cura di Pambianconews