I due azionisti di Camuzzi International, Fabrizio Garilli (nella foto), presidente, e Ruggeromassimo Jannuzzelli,vicepresidente e AD, considerano molto interessante il mercato del lusso in Italia. «La scelta è caduta sulla nautica, spiega Jannuzzelli, un po' perché siamo entrambi appassionati di barche, un po' perché, nel lusso, era l'attività più vicina al dna di Camuzzi, con una forte componente industriale, di progettazione».
Così acquistarono prima i cantieri Baglietto, «una realtà che andava bene, ma piccola per il settore: quando siamo entrati fatturava 40 milioni di euro», poi i Cantieri di Pisa, in grave crisi. «Ora la zavorra del passato è stata eliminata, spiega Garilli, e nel 2006 i conti sono tornati positivi».
Il fatturato dei due cantieri ha raggiunto 120 milioni circa, mentre quello totale di Camuzzi international è arrivato a 140 milioni, il 37% in più rispetto al 2005 e l'87% in più rispetto al 2004, mentre l'ebitda che era a -11 milioni è salito l'anno scorso a +12 milioni.
Ma importante è anche riuscire a consegnare in tempi brevi, un forte vantaggio competitivo. Nasce anche da questa esigenza l'acquisto fatto l'anno scorso di due cantieri in Tunisia della Wally (l'azienda di Luca Bassani, specializzata in grandi barche a vela), in grado di produrre scafi e parti di scafi in composito.
Rimessi a posto i conti, ora si tratta di pensare al futuro: «Oggi è il momento di fermarci un attimo, dice Garilli, per capire dove vogliamo andare. Ipotesi di acquisizioni? Forse dobbiamo cercare un nuovo cantiere: potrebbe essere in Italia ma anche all'estero, per esempio in Turchia, dove lavorano bene l'acciaio e l'alluminio. Poi si potrebbe pensare ad acquistare un'altra azienda, con l'obiettivo di entrare in nuovi mercati: quello degli Stati Uniti, per esempio, è molto difficile, molto esigente».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 14/04/07 a cura di Pambianconews