Il gruppo francese Ppr «non aumenterà la sua offerta su Puma oltre 330 euro per azione», ha riferito ieri il portavoce del colosso del lusso che controlla anche Gucci e Saint Laurent. Una dichiarazione giunta tempestivamente nel pomeriggio dopo le affermazioni del presidente di Puma, Jochen Zeitz che non aveva escluso un rialzo del prezzo dell'Opa che il gruppo guidato da François-Henri Pinault (nella foto) intende lanciare sul marchio tedesco dopo avere acquisito il 27,1% del capitale.
Gli azionisti del gruppo tedesco di abbigliamento sportivo infatti avevano manifestato scetticismo su un'offerta d'acquisto da 5,3 miliardi definita troppo bassa. Per Zeitz si tratta di prezzo «equo», senza dimenticare l'enorme potenzialità contenute nell'operazione.
Ieri a Francoforte il titolo Puma ha chiuso con un rialzo dell'1,79% (a 3.50 euro) mentre a Parigi quello Ppr ha ceduto il 2,3%. Sulla carta l'operazione si presenta interessante soprattutto per gli effetti delle sinergie tra moda e sport che andranno a rafforzarsi, con effetti rilevanti anche per l'Italia. Il gruppo tedesco è infatti riuscito a risollevare immagine e business puntando su prodotti meno tecnici e più attenti a moda e design.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 12/04/07 a cura di Pambianconews