Da sette generazioni fabbricano espadrilles, o alpargatas come si chiamano in Spagna. Erano le scarpe più povere, oggi sono diventate un culto. Il marchio spagnolo, oltre che per Saint Laurent, lavora per Vuitton, Hermès, Colette, Armani, Missoni. Non ha tradito il suo passato, le scarpe sono sempre espadrilles, ma la tela di un tempo è stata sostituita da broccati, sete, pelle, vernice, cotoni colorati. In qualche caso anche visone. Le vecchie calzature dei contadini sono diventate scarpe d'alta moda, ma continuano ad avere un prezzo accessibile.
Tutto è prodotto in Spagna: dallo stabilimento di Saragoza, il più grande, e da quelli di Alicante escono 800mila paia di scarpe all'anno, da giorno e da sera, da donna e da uomo. Il fatturato ha raggiunto 20 milioni di euro, con quattro negozi di proprietà (due in Francia, a Parigi e Saint Tropez, e due in Spagna, a Madrid e Barcellona) più una boutique a Tokio aperta nei giorni scorsi. Ma le scarpe Castaner si trovano nei migliori negozi del mondo: in Italia sono 250 i punti vendita, compreso Corso Como 10 a Milano.
Con Isabel Castaner, che tuttora coordina tutta la parte stilistica, oggi lavorano quattro figli (un quinto si occupa di cinema): Rafael segue le collezioni uomo, Luis le fabbriche, Antonio la finanza e Cristina gestisce la boutique di Barcellona.
Intanto cominciano a spuntare anche le prime borse, alcune hanno la base fatta come le suole delle espadrilles e in Giappone sono state vendute in quantità: «Per ora è solo un timido tentativo, dice Isabel, ma vogliamo sviluppare questo progetto». Anche il mercato italiano per Castaner è importante, tanto che stanno già guardandosi attorno per rilevare un negozio: Milano, dicono, vale quanto Londra.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 17/03/07 a cura di Pambianconews