Cresce del 12% la produzione di pellicceria italiana, per un valore complessivo di 955 milioni di euro nel 2006 (1.810 milioni a valore retail), e del 14% il consumo totale. Alla luce di questi dati, che emergono dall'ultima analisi congiunturale condotta da Pambianco per conto di Aip (Associazione italiana pellicceria), si inaugura oggi Mifur, il salone internazionale della pellicceria e della pelle che ospiterà nei padiglioni di Fiera Milano City fino al 18 marzo 300 espositori provenienti da tutto il mondo, rappresentanti l'intera filiera del comparto, dalle concerie alle pelli, dai confezionisti ai brand più noti.
Come accadeva già da qualche anno a fare da traino al mercato della pellicceria sono le griffe, la cui produzione cresce del 17% a 460 milioni di euro ma un vero e proprio boom ha riguardato i marchi di abbigliamento di target medio, medio-alto (+25%) con un valore però più contenuto di 45 milioni di euro. Minore ma ugualmente significativa la crescita dei marchi di pellicceria veri e propri (+8%). Numeri che testimoniano il divario fra aziende operanti prevalentemente nel e per il mondo fashion e quelle legate al canale tradizionale in costante discesa.
Nel 2007, sempre secondo l'analisi, il settore rafforzerà il trend positivo ma a livelli più bassi (+4%) e le griffe e i marchi di abbigliamento passeranno dal rappresentare il 53 al 54% del totale prodotto. Per quanto concerne i consumi invece il 2006 si è chiuso con vendite pari a 1.634 milioni di euro, realizzate perlopiù nei monomarca dei brand della moda.
Estratto da MFFashion del 14/03/07 a cura di Pambianconews