L-Capital si accomoda in casa Calligaris. Il fondo sponsorizzato da Lvmh ha acquisito una quota del 40% del gruppo friulano, tra i leader nel settore arredamento. Nei giorni scorsi è materialmente avvenuto il passaggio del pacchetto azionario. Ma che senso ha, dal punto di vista della famiglia che ha fondato e dato il nome all'impresa, aprire il capitale a un investitore istituzionale con il profilo di L-Capital? “Ci siamo resi conto, spiega il presidente Alessandro Calligaris, che occorre superare la tradizionale distanza tra chi produce e chi commercializza. Il nostro gruppo ha bisogno, per imprimere una ulteriore e nuova spinta al processo di sviluppo, di una cultura più vicina al mercato e al consumatore finale. Da L-Capital ci attendiamo un apporto determinante in questa direzione”.
L'azienda punta a stringere una serie di partnership con soggetti cui affidare la gestione di show room a marchio Calligaris. Il piano prevede inoltre l'apertura di flagship stores nelle più importanti metropoli occidentali.
L'internazionalizzazione è dunque la parola d'ordine del piano d'impresa Calligaris che realizza all'estero oltre metà del proprio fatturato (gli Stati Uniti rappresentano una quota attorno al 15%). Le relazioni internazionali di L-Capital possono essere preziose in questa strategia.
Dal punto di vista del fondo, Calligaris è una media impresa con buone potenzialità di sviluppo e, soprattutto, con notevole e costante capacità reddituale. Il bilancio consolidato del 2000 evidenziava un fatturato di 100,2 milioni di euro, con un utile prima delle imposte di 15,5 milioni. Cinque anni dopo, al 31 dicembre 2004, il gruppo ha raggiunto ricavi per 138,9 milioni e un utile ante imposte di 25,3 milioni. Lo scorso anno il giro d´affari è salito a 159 milioni, con un margine operativo lordo di 32 milioni e un utile netto attorno a 20 milioni di euro.
Estratto da Affari & Finanza del 5/03/07 a cura di Pambianconews