“A volte mi sono addirittura sorpreso: mi sembra quasi che siamo cresciuti malgrado noi» ammette Kean Etro, uno dei quattro fratelli oggi alla guida dell'azienda di famiglia che l'anno scorso ha raggiunto 265 milioni di fatturato, solo con una prima linea, con un aumento del 15% rispetto al 2005.
È un caso a sé quello di Etro, un marchio che è diventato grande insieme ai figli, grazie al coraggio imprenditoriale del padre, Gerolamo detto Gimmo. «Più che altro è stato un costruire insieme. La nostra forza è la new tradition, una formula a metà tra tradizione e fashion» spiega Kean. Un ingresso naturale, dunque, quello della seconda generazione. «L'azienda cresceva, racconta Fabio Gnocchi, responsabile commerciale, da 24 anni in Etro, aveva bisogno di forze e di materiale umano nuovo. E noi l'avevamo in casa».
Oggi Gimmo è presidente di Etro, continua a lavorare soprattutto collaborando con la figlia Veronica, 32 anni, la più piccola del gruppo, responsabile dell'abbigliamento femminile, ma ha scelto di fare un passo indietro e lasciare campo libero ai figli. Che si sono divisi i compiti: Jacopo, il primogenito, 44 anni, è responsabile dei tessuti, della collezione per la casa e della pelletteria; Ippolito, 40 anni, segue la gestione economica.
È così che oggi Etro può contare su 44 negozi gestiti direttamente, altri 54 in franchising, e una suddivisione delle vendite sui mercati internazionale molto equilibrata: nel 2006 l'Italia ha coperto il 23%, gli Stati Uniti il 20%, l'Europa il 26%, il Far East il 20% e il resto del mondo l'11%. Con punte di crescita che l'anno scorso hanno raggiunto il 77% in Russia, il 28% in Corea, il 40% in Medio Oriente e il 31% in Francia. Significativa anche la presenza in Cina: solo quest'anno è prevista l'apertura di sei punti vendita.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 21/02/07 a cura di Pambianconews
(Nella foto la famiglia Etro)