Sono bastate due acquisizioni per prenderci gusto. La prima, nel 2005: le Conserve della nonna, piccola azienda emiliana con una bella immagine di prodotti genuini della tradizione. La seconda, nel 2006: il marchio Fini, brand tra i più noti del mercato alimentare italiano di qualità, in particolare per la produzione di pasta fresca. Ed ecco, nel 2007, il nuovo progetto: la creazione del gruppo Fini, cuore di un polo di eccellenza alimentare, specializzato nella produzione e commercializzazione di prodotti italiani di alta gamma (cosiddetti premium price), con vocazione internazionale.
«Intendiamo cavalcare l'attuale trend di sviluppo della gastronomia italiana nei mercati più importanti del mondo», dice Luca Gazocchi, AD del gruppo presieduto da Silvano Storer, che ha posto il suo quartiere generale a Modena e fa capo al fondo L Capital (Lvmh).
Il business plan, che parte da un giro d'affari complessivo di circa 60 milioni, punta su 100 milioni di fatturato entro il 2008. La crescita sarà sostenuta da investimenti (anche in comunicazione): 3,5 milioni sono già stati effettuati per l'ampliamento degli impianti produttivi e altri 11,5 che riguarderanno soprattutto il brand Fini, con il contestuale sviluppo della distribuzione, sia in Italia sia oltre frontiera.
«Puntiamo ad arricchire il nostro portafoglio con aziende in linea con il nostro modello di eccellenza gastronomica», dice ancora Gazocchi. «E, tenuto conto della forte crescita dei consumi fuori casa, stiamo anche per entrare nel canale retail della ristorazione veloce». Dove? «Nei centri commerciali, dove transitano milioni di persone l'anno: oltre ai 400 già in attività, sono attese 180 nuove aperture nei prossimi tre anni, soprattutto al Sud».
Estratto da Il Mondo del 16/02/07 a cura di Pambianconews