Un jeans, ma in prezioso denim giapponese Kurabo. Bottoni gioiello, resinati e placcati in argento. Un'etichetta, esclusivamente in cavallino in 12 colori. E le cuciture degli orli a punto catenella. Sono questi gli ingredienti del successo che fanno dei capi in jeans firmati Jacob Cohen quelli preferiti da chi desidera indossare veri oggetti preziosi senza però rinunciare alla comodità di uno stile informale.
Il marchio, appena sbarcato anche in Spagna e Francia, nasce nel 1985 da un'intuizione di Tato Bardelle, già creatore di brand come Outsider, Americanino e Kinghino. Ma è il figlio Nicola, nel 2003, a dare la svolta di stile a questo marchio venduto oggi in 320 vetrine d'élite in Italia e 440 nel resto del mondo. Il giovane imprenditore cominciò cosi dalla scelta del tessuto, un prezioso denim cimosato. Le cuciture volle che fossero belle da vedere anche al rovescio, usò bottoni gioiello ed etichette colorate in cavallino abbinate al colore del filo delle impunture e dei bottoni. E fu proprio quello il primo di una lunga serie firmata Jacob Cohén.
Per i clienti più esigenti poi, c'è anche la pezza per lucidare i bottoni in argento e la pochette in seta, tutti accessori riservati alla Limited edition della collezione, arricchita proprio in questi giorni con il lancio del primo jeans in cashmere, realizzato con filati provenienti direttamente dalla Mongolia. Tutto questo vale 10 milioni di euro di ricavi. La scalata è partita nel 2003 con 1,5 milioni di euro, per raggiungere i 4,5 nel 2005. Ma il picco è stato registrato nel 2006 con 93 mila capi venduti. Il 25 % del giro d'affari viene dall'estero: il 10% dal Giappone e il 15% da Germania, Olanda e Belgio.
E Bardelle intende continuare facendo leva su quattro fattori chiave: chiudere il 2007 con 18 milioni di euro, affermare ulteriormente il marchio, sbarcare in Cina, Canada e Stati Uniti e lanciare il «su misura». «Il prossimo anno voglio inaugurare una decina di punti vendita» dice l'imprenditore «dove realizzare il jeans Jacob Cohén ad personam: con oltre mille varianti tra modelli, taglie, colori e accessori».
Estratto da Economy del 9/02/07 a cura di Pambianconews