Il motore dell'Umbria è ripartito. I segnali positivi erano stati registrati già qualche mese fa, ma il dato di fine anno è una conferma che conta: il fatturato dell'industria della moda è cresciuto del 12% rispetto al 2005. E i dati sul commercio estero indicano un + 3% sulle esportazioni.
Resta negativa invece la dinamica della produzione (-3,2%); ma il dato, rileva la Cna, è da intendersi in termini quantitativi: si vende di più e si produce di meno, ma con maggiore qualità. Si conferma, pertanto, la tendenza al progressivo spostamento del focus strategico delle imprese verso la creazione di valore: un processo che comporta l'accettazione di sacrifici sul fronte dei volumi e l'abbandono delle fasce basse e medio basse del mercato, sommerse da commodity importate dai paesi emergenti (Cina in primis).
Sono andati bene sia i settori a valle delle filiere del tessile e della pelle, cioè calzature, pelletteria e abbigliamento (+3,3%) sia quelli a monte (+4,8%). Buone notizie anche dagli ordinativi, in crescita per quasi sei aziende su dieci.
Estratto da ItaliaOggi del 2/02/07 a cura di Pambianconews