Nata 40 anni fa come laboratorio artigianale di confezioni in pelle e diventata Conbipel nel 1976, l'azienda di Cocconato d'Asti è una catena d'abbigliamento che non ha mai smesso di correre: nel 2006 il fatturato è aumentato del 6%, a 298 milioni di euro; i dipendenti sono 2.500, con 150 punti vendita in Italia, e poi Mosca, Dubai, Istanbul e Praga. Numeri che hanno risvegliato le mire dei fondi di private equity, anche se le offerte sono rispedite al mittente, come assicura il presidente e fondatore, Franco Massa.
I risultati di Conbipel fanno gola. Si dice che molti fondi la corteggino: Apax, Investitori Associati, Pai Partners.
Abbiamo ricevuto tante offerte. Ma per il momento abbiamo deciso di continuare. Per accettare ci vogliono due cose: la volontà di cedere e una cifra congrua.
Cosa avete in serbo per il 2007?
Nuove aperture. In autunno inaugureremo una quindicina di store in Italia e all'estero. In Italia saranno più che altro nel Meridione. All'estero, apriremo due negozi nella Repubblica Ceca, due in Turchia e due in Russia, Paesi dove siamo già presenti. Nella Repubblica Ceca abbiamo una partnership con il gruppo Cte, che si occupa dello sviluppo commerciale di imprese italiane nell'Est Europa. In Russia abbiamo accordi di franchising. Per la Turchia abbiamo una partnership con il gruppo Demsa, che ha già aperto tre store ed è intenzionato ad aprirne altri.
Conbipel investe moltissimo in pubblicità.
Intorno al 2% del fatturato, 6 milioni. Alcuni anni facciamo più tv, altri più carta stampata. Ruotiamo. La mia sensazione è che la tv costi di più e dia meno. Le riviste e le radio sono più valide.
Estratto da Economy del 26/01/07 a cura di Pambianconews