Oltre a segnare l'inizio del nuovo anno per il settore dei preziosi, Vicenzaoro winter, in programma alla Fiera di Vicenza dal 14 al 21 gennaio, è anche l'occasione per fare un primo bilancio delle vendite all'estero di oreficeria italiana nell'anno appena trascorso. Ebbene, nel periodo aprile-settembre 2006 le esportazioni di gioielleria hanno presentato, nei dati doganali in euro elaborati dall'ISTAT, una flessione del -9,2% rispetto all'analogo periodo del 2005. Tuttavia, per effetto del consistente recupero d'inizio d'anno (+22,3% nel primo trimestre), i consuntivi doganali dei primi nove mesi del 2006 hanno chiuso con una sostanziale stazionarietà: +0,4%, (sempre anno su anno).
L'analisi dell'andamento delle esportazioni orafe per paese di destinazione, basato sui dati in valore dell'ISTAT, indica come nei primi nove mesi del 2006 l'Unione Europea ha consolidato la posizione di maggior acquirente di gioielleria italiana (+7,1% nei primi nove mesi del 2006, rispetto all'analogo periodo del 2005). In tale area, sono cresciute, tra l'altro, le vendite alla Polonia (+75,3%), alla Francia (+15,2%), al Regno Unito (+12,6%), alla Spagna (+3,3%), alla Germania (+4,9%), ai Paesi Bassi (+10,5%), alla Svezia (+7,8%), all'Ungheria (+13,2%), alla Repubblica Ceca (+12,9%) ed alla Finlandia (+23,1%).
Sono poi aumentate le vendite di oreficeria alla Russia (+31,5%), alla Turchia (+10%) ed all'Ucraina (+9,7%). Sono invece regredite le esportazioni in Corea del Sud, in Romania e in Giordania (dopo i ripetuti balzi in avanti degli ultimi tempi). Si sono compensate le variazioni degli acquisti della Cina (+10%) con quelle di Hong Kong (-10,4%). Marcati sono apparsi i rallentamenti delle esportazioni ai Paesi di “smistamento”. Tra gli altri: Arabia Saudita (-31,5%); Emirati Arabi (-7,9%); Singapore (-12,8%); Sud Africa (-17%); Qatar (-21,6%).
I contributi dei poli produttivi di Vicenza e di Arezzo rimangono in testa alla graduatoria delle principali filiere esportatrici, rispettivamente con il 35,9% ed il 30,8% sul totale, vale a dire, complessivamente oltre i due terzi dell'export totale nazionale, seguiti da Valenza Po con il 13,7%
A cura di Pambianconews