L'industria della moda archivia il 2006 con un fatturato di 67,58 miliardi di euro (+6% sul 2005) e guarda al 2007 con ottimismo: le stime della Camera della moda italiana su dati Istat parlano di un'ulteriore crescita del 3,5%. Nel 2007 i ricavi delle aziende del tessile, vestiario, pelle, pelletteria e calzature dovrebbero sfiorare i 70 miliardi di euro.
Oggi a Firenze si apre Pitti Uomo, con 723 aziende per 861 marchi. E domenica, a Milano, iniziano le sfilate maschili: 51 in cinque giorni, cui si aggiungono 52 presentazioni in showroom. L'industria della moda nel 2006 garantirà un attivo commerciale all'Italia di quasi 16 miliardi, che nel 2007 saliranno a 18. I colleghi francesi hanno un saldo negativo di circa 3 miliardi.
«Milano resta la capitale mondiale del prét-à-porter. Anzi, della moda, ha detto Mario Boselli (nella foto), presidente della Camera della moda. E la nostra provincia, come mostrano i dati della Camera di commercio, è prima tra le province italiane nelle aziende di design e styling del tessile, abbigliamento e accessori, con 528 attività, il 13% del totale italiano, il 49% di quello lombardo. Ma tutto questo non basta per garantirci l'attenzione del settore pubblico, al contrario di quello che succede per Alta Roma».
«AltaRoma dispone di 2,5 milioni di euro di contributi, ha detto Borselli, l'80%viene dalla Camera di commercio locale, il restante 20%, in varie forme, dagli enti pubblici, in primo luogo la Regione. Il Comune assicura un contributo “indiretto”, concedendo location a costi contenuti e cercando di agevolare gli organizzatori in ogni modo. Noi abbiamo 400mila euro dalla nostra Camera di commercio e neanche un euro da Comune, Provincia e Regione. Con il sindaco Letizia Moratti e con Tiziana Maiolo (assessore alle Attività produttive con delega alla Moda e al design) abbiamo avuto molti contatti e non escludo che già in occasione delle sfilate della donna di febbraio concretizzeremo progetti interessanti».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 10/01/07 a cura di Pambianconews