Inversione di tendenza per il settore del legno-arredo: il 2006 si chiude positivamente dopo un 2005 difficile che ha visto arretrare il fatturato del settore di quasi il 3%. Secondo i dati di preconsuntivo del centro studi Cosmit/Federlegno-Arredo il giro d'affari totale è cresciuto del 2,7%, a quasi 38 miliardi di euro. A spingere la ripresa sono in particolare le esportazioni che raggiungono quota 12,5 miliardi di euro con un incremento del 4,5%. Significativo anche il dato di consumo interno, che raggiunge un tasso di crescita del 4%, ben al di sopra delle previsioni.
«Per il nostro settore, afferma Roberto Snaidero (nella foto), presidente di Federlegno-Arredo, il 2006 si è rivelato un anno di transizione dopo un 2005 particolarmente difficile. Siamo tornati a crescere anche se in modo discontinuo e differenziato per imprese e comparti. A fronte di un buon andamento del primo semestre, la crescita è proseguita anche nella seconda metà dell'anno, ma a un tasso meno sostenuto».
Quanto ai comparti, quello del legno e dei suoi prodotti risulta il più dinamico, con tassi di incremento più evidenti rispetto all'arredamento sia nella domanda estera sia in quella interna. Il fatturato del comparto ha raggiunto quota 15,1 miliardi (+3,1%).
Le esportazioni, che incidono per il 10% sul giro d'affari, sono aumentate del 9,7% sfiorando il miliardo e mezzo di euro. Per contro sono cresciute anche le importazioni (+10,6%) a quota 4,3 miliardi. Stesso discorso per il comparto dell'arredamento che chiude il 2006 con un fatturato di 22,8 miliardi (+2,5%). Le importazioni crescono del 18,2% (2,5 miliardi), ma non erodono il saldo commerciale attivo per oltre 8,5 miliardi di euro. In ripresa l'export che, dopo il decremento del 2,9% del 2005, registra un aumento del 3,9°% riportando a oltre 11 miliardi il valore assoluto venduto oltre confine.
La Francia si conferma il primo Paese cliente nei primi otto mesi dell'anno con quasi un miliardo di prodotti acquistati, con una crescita del 34% rispetto allo stesso periodo del 2005. Ma l'aumento maggiore tra i primi dieci mercati stranieri spetta alla Russia che, con una quota di quasi 422 milioni di euro e un +15,5%, si colloca al quinto posto della classifica. Risultati negativi, invece, per gli altri tre maggiori clienti: Germania (-1,7%), Gran Bretagna (-1,5%) e Stati Uniti (-9,7%).
Estratto da Il Sole 24 Ore del 20/12/06 a cura di Pambianconews