Mette subito le mani avanti Alessio Fronzoni, da pochi mesi presidente e amministratore delegato di Dimensione danza: «Io non capisco niente di moda, sostiene, e ci tengo a dirlo». La sua esperienza, infatti, è nel mondo delle multinazionali del largo consumo e della pubblicità. E per Dimensione danza punta a farne un brand importante, «perché, dice, la marca è l'unico strumento che consente di generare valore aggiunto».
Con un fatturato retail di 130 milioni di euro circa (in crescita del 12% rispetto al 2005), e ricavi diretti per quasi 60 milioni, l'azienda è nata producendo capi molto tecnici dedicati alla danza, ma col passare del tempo l'obiettivo è diventato quello di vestire il tempo libero, «una nuova categoria merceologica, sottolinea Fronzoni, con un grande mercato potenziale».
Al momento le vendite sono concentrate per il 75% in Italia, ma Spagna, Francia, Germania, Gran Bretagna, Stati Uniti e Russia sono Paesi in cui la penetrazione è in crescita. Grazie anche a un programma di aperture di negozi: oggi il prodotto è distribuito in tre monomarca diretti a Milano, uno a Roma e oltre mille negozi di abbigliamento sportivo. Recentemente sono stati inaugurati due punti vendita a Mosca (che si aggiungono al primo aperto all'inizio del 2006) e altri sono in arrivo sia in Italia sia all'estero.
«Al momento tutto è finanziato con risorse interne» spiega il presidente. E aggiunge: «Se la crescita prosegue con ritmi attuali non ci sarà alcuna esigenza di tipo finanziario ma se, invece, il ritmo del mercato sarà molto più rapido è probabile che si debba intervenire, non so ancora se con l'ingresso di fondi di private equity o puntando alla quotazione in Borsa».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 16/12/2006 a cura di Pambianconews