Sono passati ormai quattro mesi dall'uscita inattesa di Umberto Angeloni, per sedici anni l'amministratore delegato che rappresentava anche l'immagine pubblica di Brioni, marchio dell'abbigliamento maschile di altissimo livello. Dalla fine dell'estate la gestione della società è affidata al comitato esecutivo formato da Antonella De Simone, Andrea Perrone e Antonio Bianchini, in rappresentanza delle tre famiglie che controllano il gruppo.
«Per ora andiamo avanti così, poi vedremo, dice Antonella De Simone, che nel comitato rappresenta la famiglia di cui fa parte anche Angeloni. La società sta andando benissimo e noi siamo tutti molto uniti, la tutela dell'azienda viene prima di ogni altra cosa». Tra le famiglie ci sono grandi lavori in corso e un primo punto sarà fatto a metà gennaio in occasione del consiglio di amministrazione che discuterà il consuntivo 2006, ma che potrebbe esprimere qualche altra decisione, a partire, per esempio, dalla nomina di un nuovo direttore generale.
Quanto è accaduto in questi ultimi mesi non è di poco conto, anche perché coglie Brioni in un momento di significativa espansione (in cinque anni ha raddoppiato il fatturato a oltre 180 milioni di euro). E, soprattutto, a metà di un processo iniziato nel 2003 che si legge nei documenti ufficiali, mai resi pubblici, aveva come fulcro la gestione del passaggio generazionale, con la trasformazione da azienda famigliare ad azienda manageriale. A rendere più complessa la situazione, il fatto che l'ex amministratore delegato sia sposato con una delle eredi di casa Brioni e sia anche azionista in proprio con un pacchetto del 5,59% che gli era stato ceduto solo due anni fa.
L'azienda sta anche prendendo in considerazione l'eventuale ingresso di un socio istituzionale che possa portare Brioni in Piazza Affari, anche se, dice Perrone, oggi lo scenario è «più aperto di quanto non lo fosse prima, perché le condizioni sono diverse da quelle del 2003». «La cosa veramente, prosegue Perrone, è capire che una società la cui compagine azionaria si allarga ha bisogno di regole chiare e condivise e che il lavoro in azienda, che sia come amministratori o dipendenti, è determinato solo dal merito, non dall'essere parte della famiglia».
(Nella foto l'attore Pierce Brosnan, vestito Brioni nei panni di James Bond).
Estratto da CorrierEconomia del 11/12/06 a cura di Pambianconews