Bulgari continua senza esitazioni nel suo processo di diversificazione. Anche nell'ultima relazione trimestrale, quella relativa al periodo luglio-settembre 2006 resa nota la settimana scorsa, sono i comparti extra-gioielli a crescere di più. Orologi, accessori, profumi, adesso anche alberghi: si espandono marchio e visibilità della gloriosa casa del lusso fondata nel 1884. I gioielli, che continuano a costituire oltre il 40% del giro d'affari e restano «il core business del gruppo», come tiene a precisare Francesco Trapani (nella foto), amministratore delegato di Bulgari dal 1984, quarta generazione della famiglia (è figlio della sorella dell'attuale presidente Paolo Bulgari).
Esaminiamo il bilancio dei primi nove mesi dell'anno, che possono dare un'idea di come andrà a finire il 2006. Quali sono le cifre da tener d'occhio?
«Senz'altro ci induce ad un forte ottimismo il progresso nelle categorie dei profumi e degli accessori, cresciute rispettivamente del 14,4 e del 14,6% sui primi nove mesi del 2005. I profumi sono passati da 115,1 a 131,7 milioni di euro di fatturato, gli accessori da 54,6 a 62,5. Comunque, non dimentichiamoci la performance dei gioielli, che resta come ripeto il nostro maggior settore d'attività e che è cresciuto del 9,1% nei nove mesi, da 249,3 a 272,1 milioni di euro di fatturato, nonché degli orologi che sono migliorati del 16,4% a 199,9 milioni».
Nel complesso quali sono le cifre del vostro bilancio e quali le prospettive da qui a fine anno?
«Nei primi nove mesi il fatturato complessivo è salito del 13,1%, da 607,3 a 686,8 milioni di euro, mentre l´utile netto è aumentato del 41,9% da 55,3 a 78,5 milioni. Considerando che sia in America che anche negli ultimi mesi in Europa abbiamo risultati che riteniamo ottimi, sono convinto che anche il 2006 sarà un anno record in termini di ricavi e profitti, per i quali in presenza di una buona stagione di vendite nel periodo natalizio ci attendiamo una crescita a cambi comparabili nell´ordine del 10%».
Nelle ultime settimane, l'episodio più appariscente del processo di diversificazione questo processo è stata l'apertura di un nuovo negozio in via Montenapoleone a Milano, dove vendete gioielli, e la ristrutturazione di quello di via Spiga dove vi concentrate sugli accessori. E' il segnale di una strategia precisa?
«Con il rafforzamento della divisioni profumi e accessori, abbiamo pensato che sia meglio in diversi casi separare la vendita di questi due prodotti, evidentemente destinati ad un mercato più ampio, da quella tradizionale di gioielli e orologi. E' un modello che abbiamo già sperimentato in diverse sedi estere (Tokyo, Osaka, Washington, Seul, Shangai) e che in Italia porteremo a Firenze nei prossimi mesi e a Roma entro il 2007».
Quindi è plausibile aspettarsi un aumento del numero di negozi, che già oggi sono 217 nel mondo?
«Sì certo, un forte aumento dei negozi è una delle nostre priorità. Ci aspettiamo grandi risultati per esempio dalla ristrutturazione di entrambi i nostri punti vendita di Manhattan, sulla Quinta strada angolo 57th street, e Madison Avenue, che sarà completata entro aprile. A fine 2007 poi aprirà la nuova prestigiosa sede di Ginza, nel centro di Tokyo, undici piani di negozi e uffici, e contemporaneamente un negozio twin, appunto da una parte gioielli e dall'altra accessori, nel quartiere trendy di Omotesando. Da queste due ultime operazioni ci aspettiamo una decisa ripartenza delle vendite in Giappone, storicamente un nostro mercato fortissimo che però proprio perché maturo ha bisogno di ulteriori iniezioni di novità commerciali. Tornando all'America, vorrei ricordare che in città anche importanti come Boston e Dallas ancora non siamo presenti, lacuna che colmeremo presto, così come stiamo studiando l'espansione in una serie di mall extraurbani».
Estratto da Affari & Finanza del 20/11/06 a cura di Pambianconews