«Rebecca non è in vendita. Quando decideremo di far entrare nel gruppo nuovi soci, lo faremo con una pubblica offerta quotandoci in Borsa». Con queste parole Alessandro Testi (nella foto), fondatore e presidente dell'omonimo gruppo toscano che ha lanciato il primo brand di gioielli in acciaio, ha voluto mettere a tacere gli insistenti rumor di un imminente passaggio di consegne. «In effetti il nostro marchio ha destato l'interesse di importanti investitori del fashion, prosegue Testi. Due anni fa siamo stati contattati da LCapital, il fondo di Bernard Arnault, e di recente abbiamo avuto un incontro con Burani. Ma per ora intendiamo concentrarci sulla crescita, mantenendo tutto in famiglia».
Testi spa, che nel 2005 ha segnato ricavi per 30 milioni di euro confermati anche per il 2006 , è posseduta interamente dalla famiglia Testi: Alessandro vanta il 63%, mentre il restante 37% è in mano alla moglie Paola Bagnoli, vicepresidente dell'azienda.
L'obiettivo è arrivare a 50 milioni di fatturato entro il 2009, per poi conquistare Piazza Affari. Le linee guida del progetto di sviluppo prevedono in primis lo sbarco negli Stati Uniti. «Abbiamo deciso di entrare in questo difficile mercato direttamente, spiega Testi. Così, abbiamo costituito una filiale Usa, con sede a Santa Monica, che sarà attiva da gennaio 2007. Ma stiamo già studiando le location giuste per le prime tre aperture. Il monomarca numero uno è pronto a Beverly Hills e poi arriverà Miami». Per quanto riguarda l'Italia, invece, a gennaio sarà la volta di Bari.
Estratto da Finanza & Mercati del 16/11/06 a cura di Pambianconews