Potrebbe essere la quotazione più attesa del 2007. Ma chissà se l'Ipo si farà mai: il gruppo Giorgio Armani è ormai da tempo al centro di indiscrezioni, ma lo stilista ha sempre negato di puntare a Piazza Affari. Molte banche d'affari, malgrado la ritrosia del gruppo, stanno da qualche mese provando a sondare il terreno. Fonti finanziarie indicano che sul dossier starebbero lavorando Merrill Lynch e Morgan Stanley.
Ma quanto potrebbe valere Giorgio Armani? Secondo una valutazione di Julius Baer la griffe potrebbe valere oltre 3 miliardi di euro. Del resto, la società ha chiuso un anno in crescita: Armani nel 2005 ha archiviato un fatturato consolidato di 1,43 miliardi, in crescita organica del 10% rispetto al 2004. «Nonostante il gruppo Giorgio Armani, spiega Mario Montagnani, analista di Julius Baer, sia conosciuto soprattutto grazie all'omonima griffe, questa non rappresenta che un terzo del fatturato. A Emporio Armani fa capo il restante 25% del giro d'affari, mentre Armani Collezioni e Armani Jeans contano entrambi per un buon 15%».
Ma come si arriva alla valutazione di 3 miliardi? Giorgio Armani potrebbe essere paragonato a società come Christian Dior (holding del gruppo Lvmh), Burberry, Valentino o Hugo Boss.
«Più del 80% della cifra d'affari del gruppo, sostiene Montagnani, è realizzata nell'abbigliamento: una categoria di prodotto caratterizzata da una crescita inferiore alla media del settore e più volatile. Ma ci sono anche profumi e cosmetica, che hanno alta crescita ma bassi margini a livello di Ebit, stimati all'8%» . Per questo motivo è necessario applicare uno sconto sulla valutazione della società.
Giorgio Armani potrebbe trattare a 9-9,5 volte il Mol del 2007, con uno sconto del 10-15% sul settore. Non bisogna inoltre dimenticare che il lusso si sta avvicinando ai massimi storici in termini di valutazione grazie alla formidabile performance negli ultimi 2 anni. La valutazione è quindi prossima ai 3 miliardi (2,95-3,15). «Inoltre, afferma Montagnani, se si considera la notevole solidità finanziaria del gruppo, con disponibilità liquide nette di circa 400 milioni alla fine del 2005, è stimabile una market cap della società a 3,35-3,55 miliardi».
Estratto da Plus – Il Sole 24 Ore del 4/11/06 a cura di Pambianconews