Linearità dei volumi, purezza delle forme e un'accurata scelta dei materiali sono gli elementi voluti da Domenico Dolce e Stefano Gabbana per la realizzazione del progetto della nuova sede D&G. Due corpi di fabbrica che risalgono al 1920 e agli anni '60 e che si affacciano su tre strade sono stati fusi in un unico concetto architettonico che sintetizza in maniera chiara e diretta l'immagine D&G.
L'edificio si apre a piano terra con un giardino di ciottoli bianchi e si articola su cinque piani più due interrati.
L'ingresso accoglie un serie di arredi in cui è protagonista la stravagante contemporaneità del maestro del design Ron Arad: tavoli e il desk reception della serie B.O.O.P. in alluminio soffiato lucido, divani modulari Misfits realizzati in schiuma espansa e tessuto arancione.
Gli showroom, sviluppati ad open-space, sono delimitati da un grande blocco centrale, dove si concentrano i servizi, e dalle vetrate. Gli arredi sono caratterizzati dall'utilizzo dell'acciaio lucido per gli elementi portanti e dalla lamiera d'acciaio grezzo per i piani d'appoggio.
L'ultimo piano presenta una serie di volumi articolati che si snodano su diversi terrazzi sui quali affaccia la sala ristorante arredata da tavoli di diversi colori in vetro retroverniciato. Una foresta di lampade posizionate a varie altezze ammorbidisce i volumi degli ambienti di rappresentanza dell'ultimo piano.
Il complesso, progettato dallo Studio +ARCH che ne ha curato anche l'interior design, ospita la nuova sede degli uffici stampa e commerciali D&G distribuiti su una superficie di circa 5.000 mq.
A cura di Pambianconews