Quest'anno Gucci compie 85 anni festeggiando l'anniversario con nuovi record: se il 2005 era stato l'anno migliore della propria storia, il primo semestre del 2006 registra ancora una crescita dei ricavi a due cifre (+21,1%) sui primi sei mesi dell'anno precedente, con un aumento dell'utile operativo che sfiora il 39%. A fine 2004 il nuovo presidente di Gucci Group, Robert Polet, aveva detto che i ricavi del marchio italiano avrebbero dovuto raddoppiare in dieci anni: le reazioni erano state di scetticismo e di timore che questo potesse significare l'avvio di seconde linee e una distribuzione meno selezionata. Ma niente di tutto ciò è avvenuto e la crescita oggi supera le previsioni. «Stiamo vendendo sempre più prodotti di lusso» sottolinea Mark Lee (nella foto), amministratore delegato del marchio Gucci dal luglio 2005.
Da dove è venuta la spinta maggiore?
Intanto, ma non solo, dalla forza creativa e innovativa di Frida Giannini, che oggi ha il controllo totale dello stile. Frida ha capito bene l'essenza di Gucci.
Nel primi sei mesi l'abbigliamento donna è il settore che è cresciuto di più (il 29%), e questo per noi è molto importante. Poi i ricavi della pelletteria sono saliti del 22,7% e delle calzature del 21,8%: una crescita così rilevante in settori che per noi rappresentano già una quota importante del fatturato (56,6% il primo, 13,5% il secondo) è un segnale che ci dà molta fiducia. E voglio sottolineare che più del 70% delle vendite deriva dalle nostre boutique. I negozi diretti per noi sono molto importanti, consentono di tenere sotto controllo il marchio e sono il vero canale di business.
Anche la distribuzione geografica è omogenea?
L'Europa resta leggermente superiore con una quota intorno al 33% del fatturato totale, Stati Uniti, Giappone e Far East sono tutti poco oltre il 20%. E lo sviluppo è stato a due cifre in tutte queste aree. Per quanto riguarda la Cina ci siamo da dieci anni, a dicembre avremo 11 negozi diretti. Dopo Pechino e Shanghai ci stiamo sviluppando soprattutto nelle altre città. Per il momento il business è ancora contenuto, ma la rapidità di crescita è davvero importante.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 26/09/06 a cura di Pambianconews