Oltre 700 espositori su una superficie di 28mila mq: dopo due edizioni a Rho-Pero, Milano Unica si è aperta ieri a Fiera Milano City, nei rinnovati padiglioni del Portello. Evidente lo sforzo di facilitare i visitatori nei percorsi tra le cinque manifestazioni che compongono la grande fiera del tessile: Ideabiella, Ideacomo, Moda In, Prato Expo e Shirt Avenue.
Alla terza edizione di Milano Unica si respira un clima di cauto ottimismo, anche grazie agli ultimi dati congiunturali: “Non possiamo ancora parlare di ripresa, ma finalmente ci sono numeri incoraggianti per il tessile italiano, soprattutto in alcuni comparti, ad esempio i tessuti serici e quelli a maglia, e per quanto riguarda l'export”, ha detto Paolo Zegna, presidente di Smi-Ati, la federazione delle aziende del sistema moda, e di Milano Unica. “Nei primi cinque mesi del 2006 il surplus commerciale della tessitura è stato di quasi 1,4 miliardi di euro e continua a fornire un contributo decisivo, il 36,8% per l'esattezza, all'avanzo commerciale della filiera tessile-moda. Un altro segnale positivo è la ripresa delle esportazioni verso la Germania, che resta il nostro primo mercato. Ma forse il dato più interessante”, ha aggiunto Zegna, “riguarda la Cina, che sta diventando il secondo mercato della filatura made in Italy. Anche se non è detto che tutto quello che esportiamo sia destinato al consumo locale: molte aziende hanno delocalizzato in Cina e magari usano i tessuti italiani per produrre capi che vengono poi venduti su altri mercati”.
Paolo Zegna è in partenza per la Cina, dove la delegazione SmiAti si unirà alla missione congiunta di Governo-Ice e Confindustria. «Con i cinesi parleremo di lotta alla contraffazione e di uno studio congiunto che stiamo per avviare sui sistemi tessili dei nostri due Paesi».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 13/09/06 a cura di Pambianconews