Ricerca, design, qualità. E soprattutto crescita sui mercati internazionali. Solo con queste parole d'ordine il distretto del mobile della Brianza, con le migliaia di imprese che lo compongono, potrà rispondere alla concorrenza dei Paesi emergenti, affrontare le oscillazioni del mercato e difendere una tradizione secolare. Quello brianzolo, fra le province di Como e Milano, è il più antico distretto del mobile in Italia, attivo sin dalla fine dell'Ottocento, e tuttora conta 4.700 aziende che danno lavoro a più di 22mila addetti, secondo gli ultimi dati di Unioncamere Lombardia. Dai soggiorni ai divani, dai letti alle camere da pranzo, dalle cucine alle librerie: una produzione orientata soprattutto al mobile moderno, con un alto tasso di design e rivolta alle fasce più elevate del mercato.
Al di là dei singoli casi, comunque, la sfida vera, quella di sistema, si gioca sui mercati esteri: «Non siamo più primi, come qualche hanno fa. La Cina e forse anche il Canada ci hanno già superato. Negli anni abbiamo investito in tante cose, ma non nella costruzione di un posizionamento all'estero», spiega Gabriella Lojacono, assistant professor all'Università Bocconi e docente alla scuola di direzione aziendale (Sda) dell'ateneo milanese. Non ho una visione pessimistica né di crisi generalizzata. Le imprese sono andate avanti in ordine sparso e in genere con le proprie forze: le più grandi, quelle che già esportavano in Europa o negli Stati Uniti, hanno tentato nuovi mercati, ma non sempre con la strategia giusta. I margini di crescita più interessanti, però, sono fuori dai confini nazionali, in Italia si possono solo sottrarre quote ai concorrenti o puntare su forti, innovazioni.
Lojacono punta sll'apertura «a manager esterni all'azienda e al distretto», su investimenti su commerciali esteri, su manager di altro livello, sull'abbandono di una gestione rigidamente familiare, che ha già fatto emergere problemi nel passaggio dal padre ai figli. Altri, come Rosario Messina, presidente di Flou e del Cosmit, il comitato che ha dato vita al Salone del Mobile di Milano, mettono l'accento sulla necessità di cooperare, mettere insieme le risorse e condividere gli investimenti.
Estratto da Finanza&Mercati del 12/09/06 a cura di Pambianconews