Il suo compito non sembra per niente facile. Il mestiere del 49enne manager bolzanino, Karl Heinz Salzburger (nella foto), è mettere un po' di melting pot italo-californiano negli armadi e nei cassetti di russi, cinesi e indiani. Per lui i cinesi non sono quelli che fanno tremare le vene ai nostri imprenditori, i maestri della falsificazione o una cultura incomprensibile, ma «un mercato dove di mese in mese aumentano le persone che possono permettersi di acquistare i nostri capi. Non capita spesso che la domanda cresca a questi ritmi».
Salzburger è appena stato promosso presidente per l'Europa, l'Africa e l'Asia e messo a capo di un superteam internazionale della Vf corporation, società quotata al Nyse che dietro una sigla anonima nasconde una delle migliori selezioni di marchi lifestyle di cui fanno parte anche Kipling, Jansport, Reef e Nautica. Il compito della squadra è spingere soprattutto sui nuovi mercati per far crescere un fatturato che per adesso si aggira su 1,6 miliardi di dollari.
L'ingresso è già avvenuto. In Cina esiste un concessionario mentre in India è stata avviata di recente una joint venture con un partner locale, la Arvint. Per il resto, si tratta di catturare l'immaginazione di persone che già stanno guardando fuori dai propri confini. «Le pubblicità del gruppo, spiega Salzburger, sono uguali in tutto il mondo. Sono i canali a cambiare: la maggior parte dei giovani in Asia ci conosce su Internet». Più che altro si tratta di adattare i capi agli standard fisici del mercato. Per esempio, in Cina le taglie sono molto più piccole. E poi una parte dei prodotti viene disegnata seguendo i gusti «locali», proprio come avviene in Europa.
Estratto da CorrierEconomia del 11/09/06 a cura di Pambianconews