Che siano Tod's o Prada, molti grandi nomi della calzatura made in Italy producono qui, nel maceratese. Il calzaturiero è il secondo settore per importanza dell'economia delle Marche, con 5mila aziende e 43mila addetti. Con questi numeri il comparto rappresenta il 31,4% nell'intero sistema economico regionale, subito dopo la meccanica (32,8%). Ed è al secondo posto nella graduatoria dell'export: quasi 1,9 miliardi di euro nel 2005 contro 1'1,7 del 2004. Eppure, nel settore non si respira molta aria di rinnovamento. C'è un forte calo dei profitti che porta le imprese a diminuire gli investimenti o addirittura a cessare l'attività. Mentre chi resta sul mercato deve spesso operare a ridotti livelli di capacità produttiva. È quanto emerge dalle analisi di Armal (Agenzia regionale lavoro Marche): i profitti non sono sufficienti a investire in innovazione. Per reagire Germano Ercoli, proprietario di Eurosuole, ha deciso «di puntare su una produzione di nicchia con l'intento di presidiare l'alta qualità dei nostri prodotti».
Ma come ha fatto Eurosuole a conquistarsi clienti come Tod's e Samsonite, Prada e Fratelli Rossetti, solo per citare i marchi più conosciuti? È una storia tutta da raccontare. Due sono i prodotti che escono dallo stabilimento le suole in gomma e quelle in poliuretano, grazie alle quali nel 2005 l'azienda ha registrato un fatturato di 34 milioni di euro, e nel primo semestre 2006 ha segnato una crescita del 15% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Estratto da Economy del 8/09/06 a cura di Pambianconews