Negli ultimi dieci anni a Napoli e dintorni sono nate e cresciute a due cifre aziende che oggi sono presenti in tutta Italia e hanno già iniziato l'espansione all'estero, come Carpisa (borse e valigie), Harmont&Blaine (abbigliamento maschile), Delta (stilografiche di lusso), Original Marines (vestiti per bambini) e Ambrosio (abbigliamento da donna).
Kiton, il marchio creato da Ciro Paone che fattura attualmente 30 milioni di euro, è una delle aziende che ha dato vita al Polo della Qualità, una struttura che sarà pronta a novembre e inaugurata ufficialmente con il nuovo anno. «Tra gli altri soci fondatori del Polo della Qualità, spiega il presidente del consorzio, Guglielmo Aprile, ci sono molti nomi dell'alta sartoria napoletana, come Marinella, Rubinacci, Isaia&Isaia, Eddy Monetti, Tramontano, Mario Valentino, ma anche tante piccole e medie imprese della moda e della gioielleria che puntano sull'artigianalità e soprattutto sulla qualità».
Nel 2005 la Campania è stata una delle cinque regioni italiane con un Pil negativo (-1,9%). Solo Calabria e Puglia hanno fatto peggio (-2,7% e -2,1%), mentre un po' meglio sono andate Molise (-1,8%) e Basilicata (-1,4%). In compenso la Campania ha stabilito un record positivo: nel 2005 il 2,6% del Pil è stato investito in ricerca, una percentuale doppia rispetto a quella nazionale e in linea con i livelli europei. Gli investimenti in ricerca, per definizione, mostrano i loro frutti nel medio-lungo periodo, dalla Campania, dunque, potrebbe venire una lezione per l'intero Paese.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 2/09/06 a cura di Pambianconews