Morellato, gruppo padovano della famiglia Carraro, ha chiuso il primo semestre 2006 con ricavi in crescita del 29,4% a 55 milioni di euro. Un risultato in linea con il trend passato, ma che: «grazie all'introduzione sul mercato degli orologi, in vendita da settembre, spiega Massimo Carraro (nella foto), amministratore delegato e coproprietario del gruppo, fa prevedere un ulteriore aumento nel prossimo semestre, per chiudere il 2006 con un'accelerazione complessiva del 35% a 120 milioni».
Secondo le stime di Carraro, entro fine anno l'ebitda dovrebbe raggiungere i 36,3 milioni, in crescita del 50% rispetto all'anno passato e cosi anche l'utile, grazie alla favorevole riduzione dell'incidenza degli oneri finanziari dallo 0,4% allo 0,1%.
Il core business del gruppo nella prima metà dell'anno si è confermato la gioielleria (75% del fatturato), introdotta nel 2000 sotto l'insegna del easy-to-wear, seguita dall'attività originaria della compagnia, i cinturini in pelle (22%), e dalla piccola pelletteria (3%). «Siamo convinti che gli orologi arriveranno a pesare almeno quanto la gioielleria, continua Carraro. Il segreto del successo è, ancora una volta, nel concetto di lusso accessibile, portabandiera del gruppo. Le nostre lancette, con tanto di brillanti, costeranno 118 euro. Una cifra alla portata di tutti».
Sul fronte delle licenze, dopo aver firmato i gioielli Miss Sixty e Sector, Morellato è alle battute finali con un altro marchio del fashion system italiano. E l'ipotesi dell'apertura a nuovi soci finanziari si fa sempre più concreta: «Ci stiamo muovendo in questa direzione. Nel futuro potrebbe esserci anche la Borsa, anche se è ancora presto per parlarne».
Estratto da Finanza&Mercati del 1/09/06 a cura di Pambianconews