Ferragamo pensa alla quotazione. E in vista di questo passaggio ha deciso di affidare le redini operative a un manager esterno: Michele Norsa, 55 anni, che a fine settembre lascerà l'incarico di amministratore delegato di Valentino Spa e assumerà lo stesso ruolo (e quello di direttore generale) nella maison fiorentina.
Per la famiglia Ferragamo è una svolta storica, una scelta di discontinuità con il passato, fatta in nome della crescita e delle nuove generazioni. «Abbiamo completato una fase importante di sviluppo e ora vogliamo mettere le basi per andare ancora avanti: da qui la necessità di puntare su professionalità esterne e, in prospettiva, di aprire il capitale al mercato» spiega l'attuale amministratore delegato, Ferruccio Ferragamo (nella foto), 60 anni, che diventerà presidente al posto della madre Wanda Miletti Ferragamo, 85 anni, moglie del fondatore della dinastia Salvatore.
Per lei è già pronta la presidenza d'onore della Salvatore Ferragamo Italia (Sfi). Continuerà invece a presiedere la Ferragamo finanziaria, holding di famiglia cui fa capo il 52% di Sfi. Il restante 48% è in mano a una ventina di eredi di primo e secondo grado di Salvatore, mentre Wanda è solo usufruttuaria di una piccola quota.
La quotazione, dunque, come strumento per assicurare fluidità nelle scelte patrimoniali della famiglia, ormai arrivata alla quarta generazione. I tempi dell'eventuale sbarco in Borsa, non saranno stretti. “Il nuovo amministratore delegato, che è anche un amico, avrà il compito di preparare l'azienda a questa sfida”, continua Ferruccio, “nel giro di un anno vogliamo avere tutte le carte in regola, per poi valutare con tranquillità quando e come approdare al listino”.
“Penso di conoscere bene i mercati di tutti i continenti e per un marchio forte, com'è Ferragamo, le grandi opportunità oggi sono nei Paesi emergenti”, dice Norsa. “Cresceremo in autonomia”, conclude Ferruccio, ricordando che il gruppo non ha debiti.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 3/08/06 a cura di Pambianconews