«Il fitness in Europa sta vivendo un autentico boom. A differenza degli americani che vivono la palestra come un luogo di fatica e sudore, da noi l'attività fisica è associata a quella sociale, oltre ad allenarsi ci si incontra e si passa del tempo piacevole assieme. Ovviamente è necessario avere un look adeguato. Muscoli e sudore da noi non tirano più».
Carlo Freddi, titolare di Freddy l´azienda di abbigliamento nata trent´anni fa con il core business della danza e cresciuta oggi con tutto quello che riguarda il fitness racconta orgoglioso di aver raggiunto quest´anno il break even: «Ci autofinanziamo completamente, e siamo tra i pochi in Italia a non aver bisogno di banche». Buoni i dati economici: «Dal 2001 ad oggi siamo cresciuti ogni anno del 35% con un utile netto in crescita del 10%. Nel 2005 il fatturato è stato di 52 milioni di euro contro i 46 dell´anno scorso». Cifre che fanno posizionare l´azienda dalla società di Pambianco tra le “quotabili” in Italia. «In realtà non abbiamo nessuna intenzione di andare in borsa, non abbiamo bisogno di raccogliere fondi, per il momento andiamo bene così».
Tra gli obiettivi dell´azienda attualmente c´è quello di espandersi all´estero su mercati come quello mediorientale, russo, e giapponese. Inoltre la società sta avviando una politica di consolidamento del marchio attraverso l´apertura di negozi immagine: «Entro il 2006 avremo due negozi a Milano, uno in Corso Buenos Aires, l´altro in Corso Vittorio Emanuele, che si aggiungeranno alla boutique già presente all´interno del Teatro Alla Scala e a quella di Verona».
Estratto da Affari&Finanza del 24/07/06 a cura di Pambianconews