“La parola lusso è diventata sinonimo di “costoso” e “alla moda” e molte persone hanno accettato questa definizione. Secondo me invece, se di un bene non si percepisce la qualità, l'autenticità, una certa esclusività e la possibilità di durare per sempre, il prezzo non basta a definirlo bene di lusso”. Parola di Giorgio Armani, uno dei maitre-à-penser interpellati per stilare il “21st Centurion Living”, un rapporto sul futuro del lusso commissionato da American Express.
I dati raccolti sono cruciali per molti marchi del made in Italy (e non solo) che si rivolgono ai cosiddetti “High net worth individuals” (Hnwi), persone con un patrimonio personale che supera il milione di dollari, escludendo il valore della prima casa. Per vendere a questa nicchia di mercato non basterà più offrire prodotti cari e appariscenti: in futuro sarà cruciale, oltre ai fattori citati da Armani, la qualità dei servizi al cliente pre e post vendita.
Nel 2005 il numero di “Hnwi” è aumentato nel mondo del 7%, toccando gli 8,3 milioni di persone e del 4% (2,6 milioni di individui) nella sola Europa. E in Italia, entro il 2009, saranno poco meno di
600mila, in crescita del 20% rispetto al 2005.
«Il cambiamento più importante degli ultimi anni dice ancora Armani, è stato l'aumento della personalizzazione e del “fatto su misura”, una diretta conseguenza della massificazione del lusso. Se tutti possono comprarsi la “borsetta dell'anno”, capita che a una festa più donne si presentino con la stessa borsa. Così si toglie valore e significato all'idea di lusso. E aumenta il desiderio di una “vera autenticità”».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 1/07/06 a cura di Pambianconews