Tagliare, scarnire, forare, piegare, ribattere e cucire pelli morbide e dure. Con l'aiuto di taglierini, coltelli, incisori ma anche fili robusti e spessi aghi. È questo il patrimonio più prezioso del marchio Henry Beguelin, che da vent'anni crea scarpe, borse, piccola pelletteria ma anche oggetti di arredo e ultimamente mobili e capi di abbigliamento.Tutti fatti amano, mirando a un tipo di qualità e unicità che prescinde dalle mode.
Con un giro d'affari che supera i 18 milioni di euro, l'azienda di Tullio Marani negli ultimi tre anni è cresciuta a un ritmo del 25%. I negozi monomarca sono sei, tra cui Milano e New York, ma i prodotti Henry Beguelin sono distribuiti in oltre 350 punti vendita multimarca, negozi sparsi per il mondo con una clientela di fascia alta che puntano su prodotti esclusivi e raffinati, come Barneys e Jeffrey a New York, Harvey Nichols a Londra e Dubai, Joice a Hong Kong, Arts Boutique Peter Chen a Taipei e Silk and Cashmere a Mosca.
«Siamo consci di essere un'azienda di nicchia ed è in questo spazio che puntiamo a crescere, conclude Marani, ma la formula vincente è stata quella di saper coniugare il patrimonio dell'artigianalità con una struttura commerciale solida, creando le giuste partnership nel mondo, persone e aziende con la nostra stessa passione per la qualità e la discrezione di un marchio».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 28/06/06 a cura di Pambianconews