Versace è in fase di ripresa. L'AD Giancarlo Di Risio parla di ricavi in crescita su tutti i mercati: +28% i ricavi di gennaio-aprile nei negozi diretti Versace in Usa, +29% quelli in Asia, +14% in Europa. Di Risio ha illustrato, inoltre, a Banca Intesa, Deutsche bank, Capitalia, Sanpaolo e Antonveneta, gli istituti che hanno sostenuto il turnaround della griffe, il consolidato 2005 di Givi holding, la capofila, fino alla bottom line che ha chiuso in nero per 25,1 milioni contro la perdita record di 96,5 di un anno prima. In realtà l'utile operativo è ancora in rosso di 5,5 milioni ma ci sono tutte le premesse per avvicinare il break even già da quest'anno. Quanto ai debiti netti (erano 80 milioni nel precedente esercizio) la situazione è già ribaltata grazie alle cessioni: gennaio si è aperto con 2,1 milioni di cassa positiva.
Il lieve calo dei ricavi a 307 milioni sconta la cessione di profumi e orologi (ora in licenza) nonché la chiusura di seconde linee come Versace classic e Versace young, la linea bambino gestita dalla divisione apparel. Il fatturato wholesale si è contratto del 2% a 109 milioni. Le royalty crescono del 4% a 49,9 milioni. Le vendite delle boutique dirette (sono circa 70) calano del 7,8% a 147 milioni ma per effetto della chiusura di negozi non remunerativi.
Le prospettive per il 2006 sono positive, alla luce dei risultati ottenuta nei primi quattro mesi dell'anno. Il business accessori ha raggiunto il 30% del totale in anticipo e ha richiesto il completo rinnovo dello stabilimento di Burago (Milano) costato oltre 5 milioni. Si torna, dunque, ad investire anche in nuove aperture: ci sarà una seconda boutique in India, a Nuova Dehli. Prosegue poi la diffusione del nuovo concept di boutique, il restyling dei negozi sarà completato entro il 2007, per accompagnare il riposizionamento del marchio verso la fascia più alta del lusso.
Estratto da Il Mondo del 23/06/06 a cura di Pambianconews