Commissario Mandelson, l'Anci vi accusa di ritardare di 12 mesi l'introduzione del marchio d'origine chiesto dai produttori per far fronte all'invasione di prodotti cinesi. Perché questo ritardo?
Ho proposto il «Made in» al collegio dei commissari e al momento la proposta è in discussione presso il Consiglio. La proposta del «Made in» è esattamente il tipo di sostegno che stiamo cercando di dare ai nostri produttori per assicurare che la qualità e la competenza con cui sono realizzati i prodotti europei possano essere riconosciute dai consumatori, in modo che essi possano compiere scelte consapevoli e sapere di acquistare il meglio. Sono pienamente convinto di questa proposta e voglio che diventi realtà il prima possibile. So che il Consiglio sta portando avanti il suo iter e le complessità ovviamente legate alla parte finale del processo sono pienamente conosciute. Questo è il punto della situazione.
Le accuse dell'Anci nei confronti del suo ufficio riguardano anche un presunto atteggiamento ondivago in materia di protezionismo. In altre parole, si sostiene che la sua posizione sarebbe a favore o contro in base agli interlocutori. Si riconosce in quest'accusa?
Credo di essere assolutamente coerente nella mia posizione sul protezionismo e sull'uso delle misure anti-dumping a mia disposizione. Come commissario al Commercio, la mia responsabilità è quella di tutelare gli interessi competitivi di tutta l'Europa, produttori, distributori e consumatori. Le regole anti-dumping sono parte del sistema di commercio internazionale, e regole chiare sono essenziali per mantenere la fiducia pubblica e del
le imprese nella globalizzazione. Ho proposto una revisione indipendente dei regolamenti. Non ho idee preconcette sui risultati di questo lavoro, che verranno inseriti in una più ampia consultazione con i produttori, i distributori e i consumatori, inclusa l'Anci.
Estratto da Finanza&Mercati del 20/06/06 a cura di Pambianconews