«Abbiamo passato tanti anni a parlare del pericolo cinese, di conquista cinese del mercato italiano. Oggi possiamo cominciare a parlare del fenomeno inverso. Siamo noi che stiamo conquistando i loro consumatori». Paolo Zegna (nella foto), presidente di Smi-Ati, che con la sua famiglia è stato uno dei pionieri in Cina, è assolutamente certo delle grosse possibilità che l´immenso paese offre al retail italiano: «Purché, ovviamente si parli di “Made in Italy”. I cinesi sono tra i consumatori al mondo più attenti al fatto che il prodotto sia fabbricato in Italia». Non a caso il paradosso è che moltissime firme italiane hanno una produzione cinese per il mercato mondiale ed una parte più piccola di puro “Made in Italy” destinata ai cinesi. Inoltre, per il momento, il grosso delle vendite si concentra sulla moda maschile e sugli accessori, in particolare quelli acquistati per i regali aziendali.
Come spiega Giorgio Prodi, coordinatore Attività di Ricerca di Osservatorio Asia: «E´ una società ancora molto maschilista dove il potere d´acquisto è totalmente in mano agli uomini che stanno incominciando ad apprezzare l´eleganza occidentale. Si prevede però che il settore femminile cresca velocemente nei prossimi anni». Secondo Paolo Zegna, «se sapremo continuare ad operare con lungimiranza e con coraggio davanti a noi ci sarà un avvenire promettente. Dovremo essere capaci come singole imprese e come sistema di portare la sfida direttamente in casa del gigante cinese».
Sicuramente il settore che offre maggiori possibilità è quello dell´alta gamma, anche se, come spiega Zegna «il lusso sta aprendo la strada ai marchi “minori”». Ovviamente la Cina nel settore medio-basso è piuttosto imbattibile, e c'è poi il fattore contraffazione dal quale è difficile proteggersi: «I marchi di medio-basso livello sono in concorrenza con quelli locali che si propongono con nomi italianeggianti, Valentinos, ad esempio, ed etichette molto simili alle nostre. Il mercato cinese, non dimentichiamolo, tutela molto poco i più deboli», conclude Forchielli.
Estratto da Affari&Finanza del 12/06/06 a cura di Pambianconews