L'economia italiana nel primo trimestre del 2006 il prodotto interno lordo (Pil) è cresciuto dello 0,6% rispetto al trimestre precedente e dell'1,5% su base annua. È il più alto dalla metà del 2001, prima che l'attacco terroristico dell'11 settembre mettesse in ginocchio tutta l'economia mondiale. Sui primi tre mesi l'Italia si allinea così alla media della zona euro, diffusa da Eurostat, superando la Germania (0,40) e l'Olanda (0,2%). Lo ha comunicato l'Istat precisando che, per ora, si tratta solo di stime grezze in attesa di assumere una veste più ragionata nel comunicato atteso per il 9 di giugno.
Dai dati della produzione industriale emerge un forte contributo dei trasporti dell'11,8% frutto del risanamento del gruppo Fiat. Seguono i comparti del petrolio (+8,9%), della chimica (+8 ,3%). Male i settori più esposti alla concorrenza come il tessile (-4,5%) e le calzature (-2,1%).
Bene anche i dati sull'occupazione forniti da Unioncamere che prevede la creazione entro l'anno di 97.500 nuovi posti di lavoro solo nel privato. Gli economisti parlano di stime «forti», oltre le attese, e sono pronti a scommettere che difficilmente la macchina produttiva del Paese continuerà a questi ritmi. Per la Confcommercio la «ripresa è all'orizzonte». Luigi Marino, Confcooperative, lo definisce un «segnale incoraggiante, un punto da cui ripartire». Stesso concetto per il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani, il primo a lanciare nel 2002 l'allarme-declino. «Il governo deve cogliere questa opportunità con le misure annunciate nel Suo programma».
Estratto da Corriere della Sera del 12/05/06 a cura di Pambianconews