L'integrazione di Reebok in Adidas sta dando i primi risultati. Da gennaio a marzo gli utili e il fatturato del gruppo tedesco sono balzati rispettivamente del 37%, a 144 milioni di euro (rispetto ai 105 milioni di un anno prima); e del 47%, a 2,46 miliardi. Senza i ricavi attribuibili a Reebok, la cifra d'affari di Adidas sarebbe cresciuta solo del 13%. Gli utili netti, in particolare, superano le stime degli analisti che si attendevano per i primi tre mesi dell'anno una cifra intorno a 131 milioni.
I dati beneficiano inoltre dei Mondiali di calcio in Germania, di cui il colosso tedesco è sponsor ufficiale. Adidas, ad aprile, ha anche siglato una partnership di lungo termine con la Lega del basket americana, l'Nba. L'accordo, che durerà 11 anni, prevede la fornitura esclusiva dell'abbigliamento e del merchandising delle 30 squadre del campionato più importante del mondo. Questo contratto (il cui valore non è stato quantificato) è il primo effetto dell'integrazione con Reebok, partner dell'Nba dal 2001.
Per i risultati di fine anno, il ceo di Adidas, Herbert Hainer (nella foto), punta molto sul basket e sulla Coppa del Mondo: «Abbiamo avuto un buon inizio d'anno. Indubbiamente i mondiali di calcio ci hanno aiutato molto. Abbiamo venduto bene tutto quello che abbiamo portato sul mercato, dalle scarpe da calcio alle magliette».
Adidas si aspetta di incassare dal calcio oltre 1 miliardo di euro, a fine 2006, e di vendere circa 15 milioni di palloni. L'obiettivo del colosso di sportswear è aumentare la quota di mercato europeo delle sponsorizzazioni calcistiche e di conquistare più del doppio del mercato tedesco.
Estratto da Finanza&Mercati del 10/05/06 a cura di Pambianconews