Il jeans italiano punta in alto. Lo fa Diesel, lo fa Miss Sixty e lo fa anche Replay. Sono i primi tre marchi in termini di business e notorietà nella classifica del jeanswear italiano. Aziende note a livello internazionale che condividono almeno una cosa: l'aver abbandonato il jeans basico, la tela denim pura e semplice, per un abbigliamento giovane simile a quello delle seconde linee delle griffe. E' soprattutto a Replay che il mercato attribuisce, in questo momento, il merito di fare un lavoro coerente tra prodotto sofisticato, distribuzione e comunicazione.
Un processo che è cominciato due-tre anni fa con l'ingresso di Marco Bortoletti, l'amministratore delegato e socio di minoranza nella società a fianco di Claudio Buziol, fondatore e anima creativa del marchio che l'anno scorso è scomparso prematuramente. «Per nostra fortuna avevamo già intrapreso la strategia di cambiamento dell'azienda tre anni fa, racconta Marco Bortoletti, amministratore delegato di Fashion Group a cui fa capo il marchio Replay. E quindi insieme a Claudio ci eravamo posti l'obiettivo di focalizzarci sul denim e sul pantalone che sono il nostro business principale. E' un percorso che ha cominciato a dare i primi frutti negli ultimi due anni, ma soprattutto l'anno scorso i numeri ci hanno dato la conferma che abbiamo intrapreso la strada giusta».
Replay si sta muovendo dal Far East agli Stati Uniti. Grossi sforzi, vengono fatti con il distributore, sul mercato del Sol Levante dove, nei prossimi due anni, apriranno una ventina di negozi all'interno di grandi negozi. Ma il mercato più nuovo è quello indiano. Stanno per aprire un monomarca a New Dehli, il primo di sette-otto nell'arco dei prossimi tre anni. «E´ un mercato che può diventare enorme. C'è un tasso di crescita notevole che è superiore a quello della Cina e c'è un ottimismo da dopoguerra» spiega Bortoletti.
Ma il vero “osso duro” rimangono gli Usa, l'area geografica che richiede il più grosso investimento, nell'ordine di 20 milioni di dollari per il prossimo triennio. L'Europa fa registrare invece la crescita più consistente. «L'elemento positivo del 2005 è che siamo cresciuti in tutta Europa (+ 40,8% che colloca Replay al primo posto nella classifica della crescita dei marchi italiani). Obiettivo a medio termine: arrivare ai 500 milioni di euro nel 2008 e aprire 100 negozi in tutto il mondo con un investimento complessivo di 90 milioni di euro nel triennio.
Estratto da Affari&Finanza del 8/05/06 a cura di Pambianconews