Timberland, società americana famosa in Italia grazie agli scarponcini gialli diventati un vero e proprio status symbol negli anni '80, ha archiviato il primo trimestre dell'anno con un calo degli utili del 30,9% a 29,2 milioni di dollari. Secondo il board societario la diminuzione dei profitti è legata alla minor vendita dei soft boot e al cambio sfavorevole. «Gli investimenti in nuovi business, ha spiegato Brian McKeon, Ceo di Timberland, i fattori macroeconomíci e la richiesta di nuove modalità di contabilizzazione hanno influito sui conti dei primi mesi dell'anno».
Non sono rosee, comunque, le previsioni per il secondo trimestre dell'anno che dovrebbe chiudersi con un ulteriore calo dei ricavi e una perdita operativa compresa tra i 20 e i 25 milioni di dollari. Secondo le più recenti stime sull'esercizio in corso Timberland dovrebbe chiudere il 2006 con un utile per azione in calo del 20-25% rispetto al 2005. Gli analisti stimano che la società arrivi a toccare i 1,63 miliardi di dollari di ricavi e un utile per azione di 2,20 dollari.
Estratto da Finanza&Mercati del 4/05/06 a cura di Pambianconews