Terminata la fase di ristrutturazione la maison Versace pensa allo sviluppo. Ieri il consiglio della società ha approvato i conti del 2005 che si sono rivelati migliori delle aspettative. E, cioè, con una perdita per la gestione ordinaria di 5,5 milioni di euro, rispetto ai «circa 15 milioni» che erano stati messi in preventivo. Il fatturato cala da 320 a 307 milioni. E' stato, invece, tagliato completamente il debito: dai 120 milioni iniziali, la posizione finanziaria netta è oggi leggermente positiva. In crescita il peso degli accessori (dagli occhiali ai profumi), che dal 4% arrivano al 19% del fatturato, con l'obiettivo di salire al 30% quest'anno.
Il piano di ristrutturazione della società della Medusa prevedeva il ritorno all'utile nel 2007, ma non è escluso che l'obiettivo possa essere raggiunto con un anno di anticipo. «Adesso è venuto il momento di guardare alla crescita», dice l'AD Giancarlo Di Risio (nella foto). E, dunque, nuovi negozi, soprattutto in Asia e in Europa dell'Est. Formata una squadra di manager (molto al “femminile”), cedute le aziende di profumi e orologi (sostituite da licenze), dismessi immobili come casa Versace a New York, in questo anno la società ha razionalizzato e ripulito il proprio portafoglio marchi e si è riportata sul segmento lusso del mercato.
Nell'abbigliamento sono state eliminate sette licenze, per restare con le attuali tre: Versace Collection (il formale uomo) con Zegna e Versace jeans e Versace sport con Ittierre. Intenso lo sforzo sulla prima linea. E sull'alta moda dove, con Atelier, Versace ha raggiunto nei primi tre mesi di quest'anno il fatturato di tutto il 2005. «Non abbiamo fatto altro che seguire gli insegnamenti di Gianni Versace, che è stato un precursore in tutto. Abbiamo ripreso il posizionamento che era della società dieci anni fa».
Estratto da Corriere della Sera del 4/05/06 a cura di Pambianconews