La Zintala srl, fondata da Silvano Lattanzi nel 1971, produce scarpe in pelle da uomo e da donna fatte a mano che costano dai 5mila ai 35mila euro, a seconda del tipo di pelle e delle lavorazioni. Uno dei tratti distintivi di Zintala è il “guardolo”, una sottile striscia di cuoio morbido solcato da piccole tacche regolari a cui corrispondono i punti della cucitura, applicata a mano tutto intorno alla scarpa: per il conte Nuvoletti le calzature col guardolo sono l'equivalente, nel mondo delle scarpe, delle Rolls Royce. Un'altra lavorazione affascinante è quella “di fossa”: le scarpe vengono invecchiate sotto terra come un sapido formaggio toscano. «Le Marche sono casa mia e se posso ci torno sempre a dormire dice Silvano Lattanzi. Ma la cosa peggiore che può capitare a un imprenditore di queste parti è restare un provinciale. lo ho cercato per tutta la vita di guardare oltre queste belle colline e oggi mi sento a mio agio ovunque».
Nel 2005 i ricavi di Zintala hanno raggiunto i 5 milioni di euro, in crescita del 20% rispetto al 2004, e qualche giorno fa l'azienda ha annunciato l'acquisizione della Calzoleria Gatto di Roina altro “atelier” della scarpa argianale, per 4 milioni di euro. Della recente acquisizione dice: «Non ho comprato la Gatto per smania di crescere e i due marchi resteranno separati. L'ho fatto perché vedevo grandi analogie tra i nostri modi di lavorare e per evitare che un gioiello della tradizione artigianale italiana finisse in mani straniere. Mi amareggia vedere lo scarso attaccamento che l'Italia dimostra per i suoi tesori. L'artigianato è uno di questi, ma spesso si è più apprezzati all'estero. Esporto l'80% delle mie scarpe e quando vado in Giappone, ad esempio, dove ho molti clienti affezionati, organizzo incontri con giovani calzolai locali, che vogliono imparare e migliorarsi. Da noi invece è difficile trovare giovani che amino questo mestiere o comprendano quante soddisfazioni, anche economiche, possa dare».
Lattanzi ha due negozi a Milano, uno a Roma e uno a New York e vende a selezionate boutique sparse per il mondo e ai suoi clienti privati.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 20/04/06 a cura di Pambianconews