Uno sportello per guidare la lotta alla contraffazione, a cui potranno rivolgersi gli imprenditori italiani all'estero. E se il loro caso sarà giudicato di interesse nazionale potranno anche risparmiare le spese di un eventuale contenzioso legale, la cui fattura sarà evasa dallo Stato italiano.
Sono 12 gli sportelli anti-contraffazione attivati: quattro in Cina (a Pechino, Shanghai, Hong Kong e Canton), più uno per Paese in Russia, Taiwan, India, Corea del Sud, Turchia, Vietnam, Emirati Arabi Uniti e Brasile. Sono i desk voluti dall'Alto commissariato per la lotta alla contraffazione del ministero delle Attività produttive e dall'Ice, l'Istituto italiano per il commercio estero, ora ufficialmente operativi con la firma della convenzione fra le due istituzioni.
I desk saranno in funzione presso le attuali sedi Ice dei Paesi coinvolti, dove già da tempo i funzionari aiutano gli imprenditori italiani a districarsi fra registrazione dei brevetti, tutela dei marchi e denuncia dei falsi. Cosa cambia, dunque, rispetto al precedente livello di assistenza? «Il miglioramento dovrebbe avvenire su più livelli, racconta l'ambasciatore Umberto Vattani, presidente dell'Ice, in primo luogo, a seguire il tema della contraffazione saranno ora dei veri e propri esperti in controversie giuridiche internazionali, che abbiamo formato noi stessi in collaborazione con l'Università di Tor Vergata. In secondo luogo, i desk saranno impegnati in un'opera di sensibilizzazione degli imprenditori verso l'importanza di registrare marchi e brevetti quando si opera all'estero, perché prevenire è meglio che curare». E in terzo luogo, scatta appunto l'opzione della causa legale totalmente sostenuta dallo Stato italiano qualora la violazione subita da un imprenditore venga giudicata di interesse nazionale. «Fermo restando, precisa l'ambasciatore Vattani, che il servizio di consulenza è gratuito per tutti».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 11/04/06 a cura di Pambianconews