Il settore dell'arredamento comincia a dare cenni di ripresa, l'ultimo trimestre del 2005 ha registrato infatti un incremento della produzione del 3,4% e del fatturato del 4,8% rispetto agli stessi mesi del 2004. E così, secondo un'indagine campionaria realizzata dal centro studi Cosmit e da Federlegno-Arredo, sono aumentate in modo consistente le imprese che quest'anno si aspettano una crescita degli ordini. Tra i mercati ritenuti più interessanti dagli imprenditori del settore viene posta in primo piano la Russia, che è ormai diventata il sesto Paese cliente (dopo Francia, Regno Unito, Germania e Usa) con un valore vicino a 500 milioni di euro, in aumento di oltre il 15% rispetto al 2004.
«C'è più ottimismo, conferma Roberto Snaidero, presidente di Federlegno-Arredo, sia perché i nuovi mercati crescono, e in particolare proprio la Russia dove il prodotto made in Italy è diventato uno status symbol, sia perché c'è un pò di ripresa anche negli Stati Uniti, dove l'Italia esporta mobili per quasi 800 milioni di euro all'anno, ma che resta un mercato difficile, dove la concorrenza cinese, per esempio, è molto forte».
A parte gli ultimi mesi dell'anno scorso però l'arredamento ha vissuto una crisi dovuta all'eccessiva dipendenza delle Aziende italiane dal mercato dell'Europa occidentale, che assorbe il 60% dell'export e cresce meno del resto del mondo. Infatti, mentre Spagna (+9,6%) e Francia (+0,7%) sono salite nel 2005, Germania e Regno Unito sono calati rispettivamente del 5,4% e del 12,7%.
Per conquistare dunque terreno in aree diverse, a fine maggio 41 aziende italiane di design parteciperanno a «I saloni WorldWide» organizzato dal Cosmit; la seconda tappa sarà in ottobre a Mosca. «Gli Stati Uniti, con oltre 20 miliardi di importazioni di mobili, ha sottolineato Rosario Messina, presidente di Cosmit, rappresentano un mercato imprescindibile per il made in Italy. Mentre in Russia, ha aggiunto, l'Italia è diventata il primo fornitore di mobili, seguita a distanza da Germania, Polonia e Cina» .
Estratto da Il Sole 24 Ore del 31/03/06 a cura di Pambianconews