Guglielmo Miani, 30 anni ancora da compiere, nipote del fondatore, è appena stato nominato nuovo amministratore delegato di Larusmiani. Ora sta concludendo l'acquisto di una “sartoria”: 30 sarti che, usciti da una grande Azienda, avevano costituito in Toscana una cooperativa. L'obiettivo? «Intanto, risponde Miani, offrire ai clienti un servizio in più: abiti su misura di alta gamma, dai 2.500 euro in su. Poi salvare professionalità che stanno scomparendo».
Larusmiani utilizza una rete di produttori esterni, tutti italiani (tranne qualche filatura all'estero) di cui spesso è il principale cliente, ma controlla tutti i passaggi della filiera. A partire dall'acquisto della materia prima dove, tra l'altro, ha l'esclusiva del filato Sea Island, il cotone più fine al mondo, prodotto nei Caraibi. L'Azienda, 45 dipendenti, ha chiuso il 2005 con 20 milioni di fatturato, in crescita del 5,45%, e quest'anno punta a un aumento del 18%.
Segnali positivi sono arrivati dagli ordini di tessuto per la P/E (+18,5%) mentre quelli per l'A/I, ancora in corso, sono già saliti del 38,5%. Il 60% del fatturato è realizzato all'estero: in Europa, negli Usa, in Giappone, in Turchia e in Cina, un mercato strategico, quest'ultimo, e in forte crescita.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 30/03/06 a cura di Pambianconews