«La competitività ha fatto bene a tutto il settore della moda. Milano, che in Italia, è l'espressione più importante di questo business, da qualche anno sta vivendo una nuova primavera. Tutti vengono ad aprire i loro negozi più belli. E´ diventata la città più importante dello shopping, a livello internazionale, insieme a Londra, Parigi e Mosca. Per dare nuova linfa al settore bisogna trovare nuovi stilisti. Ce ne sono, ma in Italia fanno fatica ad emergere perché non sono sostenuti. La moda italiana si evolve velocemente dal punto di vista progettuale e produttivo, ma è il sistema moda che è fermo agli anni settanta». Così commenta Riccardo Grassi, titolare dello Studio Zeta, Società di distribuzione di moda milanese, insieme al suo socio Mauro Galligari, i cambiamenti del settore moda.
A Milano ci sono più di 800 show room che vendono vestiti, borse e scarpe a tutti i negozi del mondo che vengono qui per vedere che cosa mettere nei loro negozi. Ci sono novità?
Negli ultimi anni è molto cambiata la geografia del lusso e l´area di provenienza dei turisti dello shopping. Prima venivano soprattutto americani e giapponesi. Dopo le torri gemelle e la crisi in Giappone è cambiato l´identikit dello straniero che viene qui a comprare scarpe, borse e vestiti. La leadership appartiene ad altri paesi. Il re è il consumatore che viene dall´Est, dalle province della Ex Unione Sovietica ed è molto giovane. L´uomo ricco, adesso, ha dai 24 ai 40 anni. Nelle capitali dello shopping i russi sono i consumatori principali. Succede dappertutto, da Milano a Parigi, da Londra alle località di vacanza, in Costa azzurra, in Versilia, a Porto Cervo. Negli show room è visibile questo boom di clientela russa che adesso è il nostro primo cliente e che porta con sé un gusto diverso nell´acquisto. Dimentichiamoci la stupidaggine che il russo ama le cose kitch. A Mosca, San Pietroburgo, Kiev abbiamo clienti che cercano prodotti di grande gusto. Tra l´altro l´Italia è avvantaggiata perché questi nuovi consumatori li ha a portata di mano, a due, tre ore di volo aereo.
Se dovessimo fare una classifica tra le più importanti capitali dello shopping?
«Sicuramente metterei Milano, Londra, Parigi e, anche se a molti sembrerà strano, Mosca». Anche gli arabi sono tornati a comprare e si sa che hanno un livello altissimo di spesa procapite». «Sul fronte cinese sono ritornati gli asiatici e anche i giapponesi anche se lo yen ha meno valore d´acquisto rispetto a prima. Mentre stiamo aspettando i cinesi di cui ancora non si vede l´ombra».
In generale, dal punto di vista delle vendite, come le sembra questo 2006?
«La stagione invernale, nelle vendite al dettaglio, è stata ottima. Anche la stagione estiva sembra sia partita bene. In sostanza per quel lusso di “ricerca e di immagine”, che rappresenta circa il 15-20% di tutta la moda italiana, quest´anno sta andando bene».
Estratto da Affari&Finanza del 27/03/06 a cura di Pambianconews